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Milano 2017 – Risultati
I dati ottenuti sono il frutto di un metodo di misura scientificamente attendibile, i risultati sono stati validati ed elaborati, grazie al supporto di una ricercatrice, con il patrocinio della Divisione di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali, della Società Chimica Italiana.
Effettuato dai cittadini dall’11 febbraio all’11 marzo 2017 a Milano, in altri comuni dell’area metropolitana (Paderno Dugnano, Gallarate, Novedrate, Desio, Caponago, Carugate, Cernusco sul Naviglio, San Donato Milanese, Pregnana, San Giuliano Milanese) e a Monza, il campionamento è stato fatto posizionando 219 campionatori passivi davanti a casa, o a scuola, o al luogo di lavoro, su un palo ad un’altezza di 2,5/3 metri. In estrema sintesi, i dati rilevati evidenziano che l’area metropolitana di Milano non dà, ai suoi abitanti, scampo dall’esposizione al biossido di azoto.
Su base mensile, il 96% dei campionatori collocati dai cittadini nell’area metropolitana ha misurato concentrazioni di NO2 superiori al limite di 40 µg/m3 prescritto su base annua. Solo 8 campionatori passivi su 219 hanno misurato meno di 40 µg/m3 nel periodo di campionamento. Il campionatore con la concentrazione mensile inferiore è risultato in zona Niguarda (24 µg/m3 – via di Ledro) e quello con la concentrazione maggiore in zona Certosa (89 µg/m3, incrocio con via Monte Ceneri). La maggior parte dei campionatori – pari al 46% del totale – ha rilevato concentrazioni fra i 50 e i 60 µg/m3, dunque già abbondantemente al di sopra dei limiti di legge annuali. Quasi un terzo, il 29% dei campionatori, ha rilevato concentrazioni molto elevate, che vanno dai 60 agli 80 µg/m3. 4 campionatori superano, addirittura, quest’ultimo valore (Viale Bodio, Viale Certosa, Viale Majno, Via Porpora).
I risultati mensili sono stati trasposti, poi, nel dato di concentrazione media annua stimata per ciascun campionatore. Anche qui, la stima indica che ben l’84% dei punti campionati dai cittadini nell’area metropolitana ha concentrazioni medie annue di NO2 superiori al limite di legge, mentre si stima che solo 35 campionatori passivi su 219 abbiano un livello di concentrazione annuale inferiore ai 40 µg/m3 di legge.
In poche parole, i limiti di legge vengo violati nell’area metropolitana quasi ovunque, esponendo i cittadini a gravi rischi per la salute.
I livelli di NO2 rilevati non sono solo numeri: sono livelli di concentrazione ai quali l’evidenza epidemiologica assegna un effetto sulla salute delle persone. Morti aggiuntive che si potrebbero evitare se i livelli delle concentrazioni fossero inferiori. Per spiegarvi meglio quello di cui stiamo parlando, abbiamo preso i dati più consolidati di impatto a breve e a lungo termine pubblicati nel 2013 nel Rapporto HRAPIE, Health risks of air pollution in Europe, in relazione all’NO2, e abbiamo calcolato l’impatto aggiuntivo di danno, alla popolazione che vive in prossimità di ciascun campionatore, utilizzando i seguenti indici:
A lungo termine:
- Aumento della mortalità nella media annuale (5.5 % in più, ad ogni incremento di 10 ug/m3)
- Aumento nella frequenza di sintomi di bronchite in bambini (5-14 anni) asmatici (21%, ad ogni incremento di 10 ug/m3
A breve termine:
- Aumento dei ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie (1.8% per un aumento di 10 ug/m3 nella media mensile).
Questi numeri rappresentano le morti, i ricoveri e le malattie evitabili se chi governa mettesse in atto le misure necessarie a proteggere la salute dei cittadini, riducendo le concentrazioni.
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